Menopausa, uroginecologia e pavimento pelvico

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale e Riabilitativo (PDTA-R) nelle Donne Over50 con Incontinenza Urinaria, Prolasso Genitale (POP) e Defecazione Ostruita.

Uroginecologia e disturbi del pavimento pelvico femminile

I disturbi del pavimento pelvico femminile sono molto più diffusi di quanto si creda e spesso, per vergogna, molte donne non ammettono di soffrire di questi disordini. Si stima che il 40% delle pazienti si rivolgano al medico solamente quanto il disturbo diventa “impedente”. Circa la metà delle donne in menopausa over50 lamenta dei sintomi urogenitali “uroginecologici” e un terzo di esse soffre di una forma qualsiasi di incontinenza urinaria: incontinenza urinaria da sforzo (IUS), incontinenza urinaria da urgenza (URGE) e incontinenza urinaria mista.

Durante la transizione verso la menopausa naturale l’attività ovarica si riduce gradualmente fino ad esaurirsi. Questo processo comporta un’inevitabile riduzione della produzione di estrogeno (l’ormone femminile), che si ripercuote su tutti gli organi ed i distretti corporei, incluso il sistema genito-urinario. 

Ci occupiamo di tutte le Donne (per lo più over50) che lamentano disturbi del pavimento pelvico, incontinenza urinaria di ogni tipo e fecale e sindrome da perineo discendente con defecazione ostruita, aiutando ad esprimere senza pudore ad alta voce il loro “problema”, forti della consapevolezza di aver trovato in Noi ascolto, attenzione, competenza ed amore, che le aiuteranno a stare meglio.

Questi disturbi si possono così classificare: 

  • Incontinenza urinaria da sforzo (Stress Incontinence)
  • Incontinenza urinaria da urgenza (Urge Incontinence)
  • Incontinenza urinaria mista
  • Incontinenza urinaria da difetto sfinteriale
  • Prolasso degli Organi Pelvici con Cistocele e Rettocele
  • Prolasso di Cupola Vaginale recidivo ad Isterectomia
  • Rettocele Anteriore sintomatico con defecazione ostruita

 

La complessità anatomica del pavimento pelvico, l’analisi del processo di insorgenza di una patologia e del suo sviluppo, con particolare attenzione alle sue cause e dei disturbi ad esso collegati, richiede uno studio accurato e dettagliato di nozioni morfologiche e funzionali: “Teoria Integrale” di Papa Petros.

L’approccio della teoria integrale di Petros alla chirurgia ricostruttiva del pavimento pelvico differisce dalla chirurgia convenzionale per quattro motivi principali:

  1. E’ una chirurgia minimamente invasiva eseguibile anche in day surgery.
  2. Ha un approccio olistico perché considera singolarmente il contributo che ciascun tessuto connettivo     delle diverse zone anatomiche della vagina apporta al processo patologico.
  3. Si concentra sulla sintomatologia (algoritmo diagnostico visivo), che consente al chirurgo di includere anche i casi con sintomi importanti in cui è presente solo un minimo prolasso (“chirurgia funzionale”).
  4. Si basa su una serie di principi chirurgici che mirano a minimizzare il rischio, il dolore ed il fastidio per la paziente.
  5. Tutte queste condizioni patologiche, per la loro molteplicità e complessità, richiedono inevitabilmente un inquadramento diagnostico e terapeutico integrato da parte di vari specialisti sanitari (ginecologi, urologi, specialisti nel distretto colon-rettale, riabilitatori), attraverso un PDTA-R: Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenzia e Riabilitativo.
Pavimento pelvico femminile

Il pavimento pelvico è un ampio ventaglio muscolare e connettivo-ligamentoso, a forma d’imbuto, che va dal pube al coccige chiudendo il bacino nella parte bassa: ha il compito importante di sostenere la vescica, l’utero e l’ultima parte dell’intestino-retto e partecipa alla funzione urinaria, fecale, sessuale e riproduttiva, alla statica pelvica; perciò se vi è una disfunzione vi è un cambiamento della qualità di vita

Linee guida internazionali e buona pratica NICE

Un management adeguatamente strutturato permette una corretta diagnosi clinica nella maggior parte delle pazienti affette con l’identificazione della minoranza dei casi che necessitano indagini di secondo livello radiologiche ed urodinamiche. Nella Medicina Moderna le tecniche riabilitative, le terapie farmacologiche e chirurgiche devono essere scelte e messe in atto in relazione a caratteristiche ed esigenze di ogni singola paziente: Medicina “disegnata” sulla Persona, messa “al centro”. Particolare menzione andrebbe rivolta al progredire delle conoscenze in ambito fisiopatologico e alla disponibilità di nuovi biomateriali protesici, i quali hanno aperto un nuovo capitolo nell’ambito della chirurgia uroginecologica: si tratta di Device di Pericardio Bovino Butterfly 3D (Organic Biorepair), disegnato per ripristinare il I ed il III livello di DeLancey, che consente di “rinforzare” la chirurgia ricostruttiva pelvica vaginale nativa fasciale, “golden standard” della terapia chirurgica del POP (Pelvic Organs Prolapse) (LANCET Feb. 2017), riducendo il RR (rischio di ricorrenza/recidiva) dal 30-40% a meno del 7%

Come risolvere il problema

L’innovazione tecnologica nella Riabilitazione del Pavimento Pelvico è rappresentata dalla “Functional Magnetic Stimulation” FMS TESLACARE, che ha aperto un nuovo spazio culturale ed operativo nella “testa” del Clinico Pelviperineologo. Il “chirurgo perineologo”, che si occupa dell’incontinenza urinaria e dei difetti del pavimento pelvico, deve ragionare innanzitutto come un architetto per delineare la forma delle strutture ricostruite ed in secondo luogo come un ingegnere per fare in modo che questa nuova costruzione supporti le forze che agiscono sulla pelvi.

INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO E MISTA (IUS e URGE) nella TERZA ETA’:

UROLASTIC, un iniettabile periuretrale permanente indicato nell’incontinenza urinaria da sforzo severa nella terza età.

 

INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO E MISTA (IUS e URGE) nella Donna Over 50: LIPOFILLING PERIURETRALE Casablanca Technique

La tecnica chirurgica “scarless” del Prof. Tawfik Sefrioui di Casablanca, è assolutamente non invasiva e riproducibile e ripetibile. Consiste nell’effettuare in anestesia locale iniezioni di grasso autologo e cellule staminali, preparate dal tessuto grasso della paziente preparato con tecnica approvata FDA e ACOG, 

 

INCONTINENZA URINARIA DA SFORZO E MISTA (IUS e URGE) nella TERZA ETA’: FMS (Functional Magnetic Stimulation) – TESLACARE.

La tecnica riabilitativa ambulatoriale consente di trattare le pazienti affette da Incontinenza Urinaria da urgenza, da sforzo e mista, nonché i casi di Incontinenza Fecale, che non desiderano sottoporsi “tout court” ad una chirurgia. Tale terapia riabilitativa ha poi un suo ruolo neo-adiuvante ed adiuvante nel trattamento del POP (Prolasso degli Organi Pelvici) e del Dolore Pelvico Profondo.

Riabilitazione

Prima il “ruolo” della Riabilitazione del Pavimento Pelvico non aveva una posizione di rispetto. Il TESLACARE è un passo avanti ed è già futuro: si tratta di un’apparecchiatura, semplicemente una “poltrona”, che determina un effetto eccito-motorio differente dalle diverse terapie riabilitative esistenti, in quanto siamo in presenza di un campo magnetico pulsato ad alta intensità, che stimola e mima la funzione biologica della contrazione muscolare del pavimento pelvico. Questa tecnologia, innocua e non dolorosa, usata su pazienti vestite e comodamente sedute, consente di trattare in ambulatorio tutti i casi di incontinenza urinaria femminile e maschile (post-prostatectomia) mediante la stimolazione del nervo pudendo e della muscolatura profonda liscia e striata del pavimento pelvico e dello sfintere uretrale esterno. Questa tecnica riabilitativa viene utilizzata anche nel dolore pelvico profondo (associato spesso a POP) e nella tonificazione pre- e post-operatoria nei casi di POP, in cui si rende necessaria una chirurgia ricostruttiva pelvica. In questi casi l’integrazione TESLACARE-CHIRURGIA-TESLACARE ha migliorato la qualità della ricostruzione ed accelerato i processi di guarigione e di ripresa della vita di relazione della paziente, senza dolore.

Un Centro di Eccellenza per la Patologia del Pavimento Pelvico e dotato sia delle professionalità chirurgiche vaginali e robotiche avanzate, sia di TESLACARE (per la riabilitazione mirata al danno funzionale neuro muscolare), sarà sicuramente maggiormente in grado di migliorare la “Qualità della vita della donna over50”.

La moderna riabilitazione con FMS TESLACARE, ha aperto un campo di utilizzo anche post-operatorio, appena dopo la guarigione chirurgica, con un miglioramento dei risultati a distanza. TESLACARE permette di approcciarsi più semplicemente alle “Disfunzioni Pelvi-Perineali”, ottenendo risultati migliori ed una diminuzione dei tempi di trattamento, che risultano meno dolorosi.

Rinforza funzionalmente la muscolatura pelvica per il trattamento dell’incontinenza urinaria e fecale evitando alcune volte la chirurgia od aiutando la ripresa post-chirurgica. È efficace anche sul Dolore Pelvico Cronico.

La tipologia e la durata della terapia riabilitativa con TESLACARE FMS è per lo più riconducibile ad uno schema che prevede da 2 a 3 trattamenti alla settimana per 5-6 settimane, ed esiste un’applicazione diversa per ogni tipo di patologia

Urolastic

Questo trattamento rappresenta un’innovazione nella cura dell’incontinenza: è mini-invasivo, non richiede ospedalizzazione, ed è permanente (“long lasting”). Inoltre la particolarità della composizione di Urolastic permette di modulare la quantità iniettata così da garantire il massimo risultato possibile. La procedura è veloce e minimamente invasiva, potendo essere effettuata anche in pazienti con problemi di obesità, diabete etc., ed avviene in anestesia locale: la tecnica prevede infatti dopo l’infiltrazione con anestetico locale l’iniezione da parte del medico di Urolastic attraverso una “pistola speciale” che al suo interno provvede a miscelare le componenti di Urolastic così che dopo essere iniettate intorno all’uretra tendano a solidificare migliorandone il meccanismo di chiusura ed aumentando quindi la continenza. Urolastic è un poliestere bicomponente che miscelato genera un composto gommoso estremamente biocompatibile e anallergico indicato per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo e mista che, una volta iniettato intorno all’uretra tende a solidificare aumentando la continenza urinaria a lungo termine, agendo come uno sfintere artificiale

Strumenti usati

Nei disordini del pavimento pelvico il Percorso Diagnostico Terapeutico (PDTA) si avvale di uno schema standard dove la visita dello Specialista Ginecologo Chirurgo Pelvi-Perineologo è sempre il primo e più importante passo nella diagnosi di questi disturbi. Se la paziente dovrà essere sottoposta ad ulteriori accertamenti radiologici (ecoendoultrasonografia 3 D, RMN), funzionali (manometria anorettale, esame urodinamico, defecografia RX, RM dinamica) o endoscopici (colonscopia), sempre erogati dalla Struttura che accoglie il Pelvic Floor Center, una volta effettuati gli stessi la paziente dovrà tornare dallo Specialista per la visita di sintesi, ove il Medico che disegna il progetto/percorso personalizzato per la paziente, alla luce anche di un consulto collegiale, prenderà consapevolezza della terapia appropriata che verrà discussa con la paziente.

Le evidenze scientifiche e le risultanze cliniche della buona pratica NICE raccomandano l’applicazione di un protocollo di “riabilitazione pelvi-perineale” che prevede la preparazione/stimolazione muscolo-connettivale perineale nelle pazienti candidate alla chirurgia ricostruttiva pelvica od anche alla selezione di quelle che devono necessariamente rivolgersi alla chirurgia dell’incontinenza urinaria da sforzo, ed un trattamento di stimolazione funzionale dei meccanismi di riparazione strutturale dopo chirurgia vaginale (POP Vaginal Surgery) (LANCET feb. 2017): Stimolazione Magnetica Funzionale (FMS) TESLA CARE pre-oparatoria e post-operatoria.

Le tecniche chirurgiche vaginali avanzate (secondo la Emory University School di Atlanta USA con il Prof. Bob KOVAC) che consistono in una “chirurgia ricostruttiva pelvica vaginale nativa” rinforzata con l’uso di device biologico in pericardio bovino, sicuro e riassorbibile (BUTTERFLY 3D BIORIPAR ASSUTEUROPE), in grado di ricreare l’abitabilità vaginale e garantire le pazienti dal rischio di recidiva (al di sotto del 7%).

L’ultima frontiera è l’approccio Roboticamente assistito alla chirurgia uroginecologica.(ROBOT DA VINCI XI).

Attività preparatoria

Si tratta di esami generici e specifici dettati dal PDTA usato per la presa in carico delle pazienti affette da “Disturbi del Pavimento Pelvico e da Incontinenza urinaria e fecale o da Sindrome da Perineo Discendente con Defecazione Ostruita”.

Si cerca di rendere il percorso diagnostico terapeutico assistenziale il più “ergonomico” possibile, atto a garantire il maggior livello di sicurezza e di comfort, ma anche la gradevolezza, la comprensibilità e la prestazione “umana”.

Luoghi

L’attività suddetta viene svolta:

Roma

  • Clinica PAIDEIA -privata-
  • Roma American Hospital (RAH) -privata-
  • Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina -accreditata-

Genova

  • Clinica MONTALLEGRO -privata-
  • Clinica VILLA SERENA -privata-
  • Laboratorio ALBARO Genova e REABILIA Savona -consultazioni-

Collaborazioni

La nostra attività PDTA-R viene svolta in un sistema di network collaborativo con Colleghi Ginecologi ( ROMA: Nini Cossio. M. Angelucci, G. Valducci, G.L. Feminella, etc.; GENOVA: Simone Ferrero, Claudio Gustavino, Rodolfo Sirito, etc.), Proctologi (ROMA: Stefano Bottari, Carlo Ratto; GENOVA: Massimo Giordano, Piercarlo Meinero), Medici Estetici (ROMA: Gloria Trocchi, Federica Frascani; CASABLANCA: Tawfik Sefrioui).

Complementarietà con le altre attività

La nuova “vision” di questa nostra attività deve condivisa in un’ottica “multidisciplinare” con UROLOGI, PROCTOLOGI, RADIOLOGI, MEDICI ESTETICI, CHIRURGHI PLASTICI.

La mission

vissuta come attività di preparazione della persona a qualsiasi terapia

La nostra “mission” si esprime nel valorizzare il ruolo di “centralità” della Donna, non vista come paziente ma come persona.

Perché provare imbarazzo e vergogna per un “problema” che si può facilmente risolvere?

“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno” Martin Luther King.

Vi offriamo empatia, ascolto, professionalità, esperienza, strumentazione all’avanguardia: tutto quello che Vi serve per migliorare la qualità della vita.

“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.”
Papa Giovanni XXIII

A ROMA presso la Clinica PAIDEIA abbiamo attivato un Ambulatorio per la Menopausa  affidato alla dottoressa Anna FACCHI (Psichiatra Psicoterapista) e alla dottoressa Gloria TROCCHI (Medico Estetico) e dottoressa Federica FRASCANI (MMG e Medico Estetico).

Ambulatorio per la Menopausa

La menopausa si manifesta con la scomparsa definitiva delle mestruazioni, in relazione all’esaurimento funzionale dell’ovaio. Può essere definita con certezza solamente dopo dodici mesi di amenorrea spontanea (mancanza di mestruazioni). Si può manifestare con una brusca conclusione o più frequentemente, con alterazioni del ciclo mestruale, prima che i cicli mestruali si interrompano del tutto. Può essere fisiologica (in genere, tra i 45 ed i 55 anni di età), o tardiva, ovvero precoce (prima dei 40 anni), somatica, chirurgica o iatrogena, secondaria cioé a patologie, come l’endometriosi o a trattamento farmacologico o chemio-radioterapico.

Con variabili interindividuali legate principalmente alle caratteristiche psicologiche e socio-culturali della donna, le modificazioni ormonali che si verificano, pur rappresentando un momento naturale e fisiologico, comportano una serie di cambiamenti somatici, spesso accompagnati da un corteo sintomatologico, che rende ancora più difficile affrontare questo passaggio dalla fase premenopausale al climaterio post-menopausale. Nella stragrande maggioranza dei casi infatti, in seguito all’attuale allungamento dell’aspettativa di vita, la menopausa si verifica in una fase di vita in cui la donna è ancora molto attiva sul piano lavorativo e relazionale, condizione che può portare all’emersione di vissuti non positivi, rispetto al ruolo identitario, la immagine corporea, la sessualità, la emotività e la progettualità della persona.

Secondo le stime nel 2050, la menopausa interesserà 1 miliardo e 500 milioni di donne, ancora molto attive socio-lavorativamente. Sembra quindi, di fondamentale importanza che a questa fascia crescente di popolazione, venga assicurata una menopausa il più possibile libera da sintomi ed una qualità di vita soddisfacente.

In questa fase di transizione la donna può avvertire il bisogno di confrontarsi con il suo medico, che può essere impreparato a trattare la sindrome perimenopausale o non prestarvi la dovuta attenzione clinica, ritenendo non rappresenti un problema. Da ricerche eseguite tuttavia, sembra che quand’anche ne parli, la risposta terapeutica fornita, risulti soddisfacente in un numero molto basso di casi.

Visto tali premesse, sembra oltremodo opportuno che le donne che vivono la fase di transizione perimenopausale prima e climaterica poi, siano accompagnate in un percorso personalizzato che, oltre al trattamento dei sintomi eventualmente insorgenti (vampate, secchezza vaginale, dismorfismi genitali, fluttuazioni dell’umore, insonnia, riduzione della libido, aumento del peso, ecc…), si prenda carico della prevenzione di patologie che possono insorgere con il passare del tempo (alterazione della composizione corporea, osteoporosi, patologie metaboliche e cardiovascolari, aumentato rischio cardiovascolare ed oncologico, sindrome genitourinaria, disfunzioni sessuali, depressione, alterazioni cognitive, ecc….).

Sulla base di queste osservazioni, ci proponiamo di allestire un Ambulatorio per la Menopausa, dedicato alle donne che si stanno avvicinando o vivono questa fase delicata della vita, offrendo loro l’aiuto di un team medico. All’interno di un ambulatorio multidisciplinare, basato sulla sinergia e collaborazione di specialisti di diverse discipline, quali: ginecologia, cardiologia, reumatologia, senologia, medicina estetica, laser-terapia, endocrinologia, nutrizione, ortopedia, fisiatria,  psicoterapia e psichiatria. 

L’ispirazione di questo progetto ambulatoriale, nasce proprio dalla  necessità di fornire alle donne a partire dalla fase di transizione perimenopausale (quindi già dai 40 anni), uno specifico supporto medico multidisciplinare in una singola struttura, situazione non solo permetterebbe la stretta sinergia tra le varie figure professionali coinvolte nella fase diagnostica, nell’elaborazione e nella co-gestione di percorsi terapeutici individualizzati (favorendo i processi comunicativi e la verifica di processi di governo clinico), ma consentirebbe anche alla donna di ottenere risposte terapeutiche alle sue diverse esigenze mediche ed emotive in un’unica sede, aumentando l’aderenza al trattamento e la fidelizzazione delle pazienti, massificando in tal modo gli indicatori di esito.

Il programma terapeutico si articolerà in un percorso iniziale, eventualmente seguito da ulteriori programmi di approfondimento diagnostico-terapeutico.

, il più possibile individualizzate, che accompagnino la donna negli anni, in un’ottica che privilegi la prevenzione di questa moltitudine di cambiamenti, rallentandone la progressione. Gli obiettivi di tale percorso terapeutico saranno:

  • trattamento dei sintomi della perimenopausa con terapie ormonali e non;
  • inserimento d’interventi finalizzati al cambiamento degli stili di vita (dietoterapia e programmi di attività fisica);
  • trattamento di eventuali dismetabolismi e cura di osteoporosi;
  • prevenzione, identificazione e quantificazione dei fattori di rischio per malattie cardiovascolari;
  • trattamenti di dismorfismi genitali con terapia farmacologica e laserterapia;
  • individuazione precoce di patologie neoplastiche e paraneoplastiche;
  • riconoscimento e trattamento di elementi di disagio o di sofferenza intrapsichica e nei casi più severi, trattamento di quadri ansioso-depressivi;
  • esecuzione di gruppi di informativi e di counseling, finalizzati alla confrontazione e “normalizzazione” con i vissuti e timori della donna rispetto la fase perimenopausale ed eventuali problematiche sessuali.

Questa impostazione consentirà di dare alle donne i consigli e le indicazioni terapeutiche più adatte al fine di rendere questo ciclo di vita, un’occasione per affrontarlo in modo positivo, rimettendo al centro il proprio benessere.Nel corso della prima valutazione un medico eseguirà un’approfondita anamnesi ed un accurato esame clinico e proporrà indagini diagnostiche (ad esempio, esami di laboratorio di routine ed ormonali; valutazione delle caratteristiche somatiche: peso, BMI, somatotipo; PA…). La valutazione iniziale si potrà poi, completare con: visita ginecologica, PAP test, ecografia transvaginale; visita senologica con mammografia/ecografia bilaterale; eventuale counseling o in caso di disagio più severo, supporto psicoterapico o psichiatrico), in modo da inquadrare le caratteristiche cliniche ed i bisogni terapeutici specifici, utili all’elaborazione ed a proporre ulteriori iter diagnostici e percorsi terapeutici compositi e sistematizzati in relazione alle caratteristiche cliniche ed alle esigenze della donna.

Dopo la prima visita e gli accertamenti di base quindi, verrà stilato un ulteriore programma terapeutico, che si potrà articolare su:

  • indicazioni terapeutiche per la sintomatologia menopausale (terapia ormonale o meno);
  • approfondimento del metabolismo lipidico e glicidico e dell’assetto ormonale, con eventuale successivo invio a specialista endocrinologo, cardiologo e nutrizionista per percorsi diagnostico-terapeutici successivi (ECG, ecografia tiroidea), con inserimento di eventuale terapia farmacologica ed elaborazione di programmi di miglioramento dello stile di vita (con invio a nutrizionista per dietoterapia);
  • valutazione della presenza di osteoporosi, con eventuale esecuzione di mineralometria ossea computerizzata (MOC), ed inserimento di terapia farmacologica;
  • trattamento di sindrome genitourinaria menopausale e di dismorfismi genitali, con terapia farmacologica o meno (anche con invio a medico estetico o laserterapia);
  • valutazione dello screening di rischio oncologico (in primis, dapatologie uterine, ovariche, mammarie…) ed avviamento ad approfondimento di secondo livello;
  • ove venga evidenziato uno stato di disagio e sofferenza intrapsichica, lieve o moderata, si provvederà ad avviare la paziente ad un intervento di consulenza psicoterapica, per approfondimento diagnostico, in modo da poter definire il più adeguato iter terapeutico: inserimento in trattamenti individuali o di gruppo (anche psicoeducativo-informativi) per confrontare la donna con i suoi vissuti e timori (anche rispetto la propria vita sessuale o di coppia), promuovere una revisione ed una visione più funzionale di questa fase di vita, che consenta alla donna di vivere la menopausa come un’occasione per rimettersi in gioco globalmente in tutti i propri ambiti esistenziali. Tali percorsi potrebbero inoltre, contribuire a migliorare l’aderenza della paziente ai consigli preventivi e terapeutici, elaborati nell’intero programma di trattamento stilato;
  • nei casi di sofferenza psichica più severa, valutazione da parte di psichiatra per inserimento di eventuale terapia farmacologica.

Il trattamento specifico e multidisciplinare di questa parte della vita che è la menopausa, come elaborato nell’ambito dell’ambulatorio della menopausa fin qui presentato, si inscrive in una serie di necessità sociali fortemente attuali, nell’ottica di creare l’occasione di guardare a questa fase, come al momento non di sfiorire, ma di rifiorire in una nuova forma, raccogliendo i frutti dell’esperienze passate vissute e non riducendo, ma anzi aumentando il tempo da dedicare alla cura di sé, attraverso professionisti e percorsi diagnostico-terapeuti altamente strutturati). 

Prof. Danilo Dodero

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